22 Mar

LE COSE CHE NON HANNO SENSO: L’ALTO E IL BASSO

La foto che correda questo articolo raffigura un autobus a due piani, un piano alto e uno basso, e non ci vuole molto a intuire che ci sarebbero delle cose che non hanno senso, se per qualche motivo uno dei due piani se ne andasse per conto suo, incurante dell’altro.

In realtà, ciò è possibile solo con il piano basso, quello attaccato alle ruote: se, per ragioni imperscrutabili, il piano superiore si staccasse dal resto e procedesse per conto suo, in realtà non potrebbe andare da nessuna parte, perché sarebbe scollegato dalle ruote.

Questa metafora rappresenta con precisione il funzionamento delle nostre dinamiche psichiche: lavoriamo spesso sul piano superiore, quello logico-razionale, e siamo convinti di poter condurre tutta <la baracca> da lì sopra.

Sotto, il livello affettivo-emotivo, ci pare un sottoposto, anche simbolicamente, che dovrebbe adeguarsi alle disposizioni superiori.

Ecco, se noi pensiamo al nostro funzionamento emotivo in astratto, tutto ciò ci pare <logico>: la nostra parte razionale, il nostro intelletto, valuta e decide cosa è giusto e cosa non lo è, cosa è bello e cosa è brutto, cosa è buono e cosa è cattivo, e tutto il nostro organismo si dovrebbe regolare di conseguenza.

Se applicassimo invece questo ragionamento all’autobus della foto, ci renderemmo subito conto che le cose non hanno senso, perché è al livello basso che sta il conducente, e il livello alto non può andare da nessuna parte senza il consenso del livello basso (quello affettivo-emotivo)!

Di più: il livello alto (logico-razionale) non può decidere nulla che sia in contrasto con quello basso, quindi, di fatto non decide nulla!

Difficile da mandar giù, vero? E’ proprio in questa difficoltà che si imbattono tutti coloro che sono convinti che gli avvenimenti dovrebbero logicamente avere un percorso e si accorgono che invece, nella realtà, le cose non hanno senso!

Ho avuto già modo di affrontare questo argomento nel mio ebook Sulla ruota del Criceto che trovate ancora in vendita sul mio sito, e anche nell’articolo che potete consultare gratuitamente qui.

Il lavoro di psicoterapia e di qualunque genere di riequilibrio emozionale passa necessariamente per il rimettere d’accordo l’alto e il basso, tenendo però in considerazione che il basso comanda, e bisogna fare i conti con l’autista!

E l’autista, questa è la cosa più difficile da accettare, NON ragiona come è consuetudine al livello alto: per l’autista ci sono altre regole, che non tengono conto né del buono/cattivo, brutto/bello, giusto/sbagliato e di tutte le altre dicotomie che al livello alto sono imprescindibili mentre al livello basso praticamente NON esistono!

Esistono altre regole, tutte da scoprire, e che creano delle dinamiche che apparentemente non hanno senso, però funzionano, e infatti ci fanno navigare in acque che, dal piano superiore nel quale crediamo di poter governare tutto, ci fanno soffrire. E, spesso, soffrire molto.

Dalla mia esperienza professionale, sia psicoterapeutica che di formazione, ho avuto modo di decodificare alcune di queste dinamiche poco funzionali, e, a partire dalla prossima settimana e per due mesi, ne tratterò una ogni lunedì.

Otto appuntamenti settimanali, quindi, alla scoperta del come mai le cose non hanno senso, e alla ricerca del riequilibrio tra l’alto e il basso.

Il primo articolo al riguardo, quella di lunedì prossimo, avrà come titolo La Sindrome di Babbo Natale.

Sperando di avervi incuriositi e di potervi tornare utile, vi aspetto il prossimo lunedì.

A presto!