Sono solito affrontare la terapia di gruppo tenendo presente quali risultati ci si prefigge e cioè:

  • se serve per sviscerare aspetti terapeutici in pazienti che già seguo in terapia individuale e che potrebbero avere un grosso giovamento (anzi, molto spesso ne hanno proprio bisogno!) da un confronto allargato e una condivisione delle proprie difficoltà;
  • se serve per “dare il là” a pazienti che non seguo in individuale e che necessitano di una esperienza specifica per sbloccarsi e riuscire ad affrontare tematiche e problemi che da soli non sono in grado di affrontare;
  • se serve per inseguire un focus, ovvero un obiettivo dalle valenze terapeutiche che genera il formarsi stesso del gruppo: può essere un gruppo di lavoro che deve uscire da una impasse, un nucleo familiare che deve risolvere un conflitto, o anche una cerchia di persone che si deve rafforzare in qualche aspetto a scopo formativo.

I laboratori di gruppo possono essere costituiti seguendo le indicazioni terapeutiche, e quindi venire costituiti ad hoc, seguendo gli substrati teorici cui faccio affidamento (vedi terapia individuale): tuttavia, vale la pena accennare a due strumenti principali, uno più “famoso” e l’altro di mia creazione, perché entrambi fanno riferimento a una disciplina cui spesso attingo per ottimizzare il mio lavoro: il teatro.

Lo Psicodramma

È abbastanza frequente incontrare diversi preconcetti e luoghi comuni su questo strumento.
Lo psicodramma si basa sulla messa in scena di propri vissuti, reali o fantastici; attraverso ciò si rimescolano i punti di vista e si ha l’occasione per percepire le sensazioni di altre persone chiamate a rivivere la nostra situazione personale.

Attraverso questo strumento si sviscerano dinamiche spesso inconsce, si trova una comunicazione con esse e si ricostruisce la propria realtà attraverso differenti e nuovi punti di vista!

Il Laboratorio Emozionale

Anche se a volte lo utilizzo in veste puramente formativa, il Laboratorio Emozionale è un format di mia creazione e può essere considerato a tutti gli effetti una terapia di gruppo.

Come si svolge

Si parte dal presupposto che in qualunque ambito ove richiesto un investimento delle proprie risorse emotive, molto spesso ci si ritrova nell’impasse di considerare certe proprie caratteristiche personali come dei limiti che sembrano precostituiti e immutabili.

Di fronte a tali emozioni, normalmente ci si difende evitando la situazione spiacevole, oppure facendoci travolgere da essa. E spesso senza neanche sapere come mai.

Il Laboratorio Emozionale intende rovesciare questo punto di vista: si utilizzano tecniche e modalità che fanno emergere, conoscere e confrontare i partecipanti con le loro peculiarità e soprattutto potenzialità emotive, per giungere a far sì che esse siano una risorsa che esalta il proprio lavoro anziché limitarlo.

Quali tecniche

Qui viene il bello. La caratteristica peculiare di questo percorso è che vengono insegnate delle tecniche teatrali che fungono da strumento, per far emergere le peculiarità emotive dei partecipanti.

Con questo percorso non si diventa attori , beninteso, ma si sfruttano i vantaggi emotivi che il lavoro dell’attore comporta, acquisendo gli strumenti appositi.

Il conduttore guida attraverso il teatro alla scoperta del potere emozionale di ciascuno, in modo che i partecipanti possano, in modo protetto e spesso divertente, scoprire come ciò che sembrava invalicabile o impossibile, in realtà, grazie a qualche supporto tecnico può essere gestito e indirizzato.

In ultima analisi, attraverso questo lavoro si trasforma la sensazione di essere in balia delle proprie emozioni in quella di poterle gestire ed eventualmente finalizzare: il classico passaggio dalla crisi alla opportunità.

LABORATORIO EMOZIONALE

Un laboratorio pensato per imparare il linguaggio delle emozioni

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